8 marzo: festa della donna e arte moderna
Rubando parole alla canzone di Zucchero
Donne,
In cerca di guai
Carlotta Corday era figlia della piccola nobiltà rurale decaduta e dopo la morte della madre si ritirò ,come pensionante, in un convento. Nonostante il suo carattere libero e, per l’epoca, piuttosto indipendente, Carlotta si adeguò alla vita segregata in preghiera, svolgendo, anche, compiti di cura per i malati. Il governo rivoluzionario, tuttavia, chiuse tutti i luoghi di culto e Carlotta si ritrovò ad essere ospitata da una lontana parente. Qui si immerse nella lettura di libri di Voltaire, Rousseau, Plutarco e altri autori antichi. Nel 1873, in Francia, si introdussero leggi ancora più dure per gli avversari politici e, viste le numerose condanne a morte, venne soprannominato Regime del Terrore. Carlotta, simpatizzante per i Girondini più moderati, vide scorrere il sangue di amici, accusati ingiustamente.
Maturò, quindi, una avversione verso colui che riteneva responsabile delle ingiustizie e delle condanne a morte indiscriminate: Jean-Paul Marat, deputato della Convenzione nazionale, Presidente del Club dei Giacobini, medico e giornalista. Carlotta munita di un coltello da cucina, uccise Marat mentre stava per fare un bagno allo zolfo per la sua malattia alla pelle. Venne, chiaramente, arrestata, condannata e portata alla ghigliottina.
Munch, interpreta la morte di Marat senza alcuno dei soliti attributi distintivi come la vasca da bagno, sostituendolo con in letto.
Inoltre, dispone Carlotta in prima piano. Diversamente dal dipinto neoclassico di David, dove si impone “damnatio memoriae” per l’assassina.
Diverso il dipinto di Baudry , che introduce la colpevole per risaltare il ruolo della eroina.
Munch utilizza una forte inclinazione prospettica, sia per il corpo ormai senza vita che per la natura morta sul tavolo a destra al fine di creare disagio nell’osservatore e si avvale di forti colori espressionisti.
Pare che il dipinto sia quasi autobiografico: in un gioco erotico con la sua amante Munch rimase ferito.
Donne a un telefono che non suona mai
A partire dalla metà degli anni ’50, artisti britannici e americani iniziarono a creare arte basandosi sulla “sottocultura” della pubblicità, dei fumetti e delle soap opera trasmesse dalla televisione.
La sovrapposizione fra realtà ed arte fece torcere il naso sia alla critica che al pubblico .
Roy Lichtenstein usò i messaggi dei fumetti e dei cartoni animati per produrre le sue opere. Per favorire questa connessione utilizzò tutto il loro linguaggio dai colori, dai contorni forti e neri ,sino al retino -usato in architettura- , spesso facendo tele anche a grandezza naturale.
Le immagini sfuggono dai contorni definiti dal supporto dell’opera e si potrebbero leggere come un “fermo immagine” di una storyboard. In questo modo possiamo immaginare l’inizio e la fine del racconto così da poterci raffigurare una storia solo nostra.
Donne,
In mezzo a una via
Le donne di Kirchner sono immerse in una atmosfera notturna senza nessuna descrizione spaziale, illuminata dalla, gialla e verdastra, luce elettrica dei lampioni.
Le donne hanno lunghi abiti neri, sono descritte con tratti spigolosi e i visi, tutti di profilo, non sembrano comunicare nulla fra loro. Mostrano una eleganza teatrale, con pellicce al collo e cappelli piumati.
Gli elementi presenti -decisamente “pesanti”-occupano quasi tutto lo spazio disponibile, dando un senso di oppressione.La comunicazione che cogliamo è la freddezza tagliente di dolore attraverso una solitudine chiusa nei diversi soggetti.
Donne allo sbando senza compagnia
L’installazione porta l’osservatore all’interno di un mondo femminile: l’altra metà del cielo che è sola perchè abbandonata, vittima di violenze ed abusi fisici e psicologici.
L’artista è sicuramente aggressiva e provocante, giustamente disturbante per proporre una riflessione sulla condizione femminile, sul complicato rapporto tra uomo e donna, sulla fugacità dell’amore, sulla violenza.
Negli occhi hanno dei consigli
Pittrice e modella, madre del pittore Maurice Utrillo, Susanne Valadon fu la prima donna ad essere ammessa alla Scuola di Belle Arti. Bellissimo dipinto intimo che mette in relazione la madre con la pubertà della figlia. Il tratto pittorico della Valadon è molto personale anche se si evince una conoscenza delle stampe giapponesi e un certo approccio alla poetica di Gauguin.
E se hanno fatto molti sbagli Sono piene di paure
La figura femminile è, molto probabilmente Dora Maar, lei stessa artista e amante di Picasso.
Il pianto della donna, che sembra ripetere lo strazio della donna con il bimbo fra le braccia di “Guernica”, non rappresenta un dolore personale ma il dolore e la sofferenza della Spagna intera.
Particolare il fazzoletto morso e le dita delle mani che sembrano prendere vita senza colore mentre tutto il resto ha toni accesi quasi indiscreti e violenti.
Donne,
Amiche di sempre
“Amiche” è l’ultimo quadro di Klimt pare distrutto dall’incendio,provocato dai nazisti, nel 1945 al Castello di Immendorf. Un Klimt maturo dove prevalgono colori accesi e decorazioni legate allo “stile fiorito” dell’ultimo periodo. L’oro bizantino viene sostituito da toni rossi e infuocati, mentre i volti femminili si “sfaldano” in una immagine più dolce.
Donne alla moda
L’artista molto indipendente e spesso provocatoria negli atteggiamenti, dipinge donne emancipate come il suo autoritratto nella Bugatti verde.
Nel “Ragazza in Verde” descrive una donna elegante con lo stile geometrico e sicuramente ispirata alla grafica pubblicitaria dell’epoca. Antesignana di Warhol?
donne contro corrente
Gaetano Bellei, pittore modenese, fu molto apprezzato dai collezionisti e dai mecenati per le sue pitture di genere, di pitture religiose e a, volte, come ritrattista. I diversi temi narrativi, spesso disimpegnati, si accompagnano all’ottima tecnica pittorica, come in questo dipinto.
Negli occhi hanno gli aeroplani
Per volare ad alta quota
Dove si respira l’aria
E la vita non è vuota
L’occhio riflette quel che vede e allora perchè Magritte lo definisce “falso”?
Il grande occhio ha un’iride molto grande, la pupilla dilata al massimo e pochissima sclera. L’iride riflette il cielo: un cielo azzurro e profondo con soffici nuvole.
Per la formazione di Magritte, come lui stesso affermò, l’opera di Giorgio de Chirico fu essenziale: la sua adesione al Surrealismo, infatti, avvenne dopo la sua conoscenza nel 1925. Come Breton, riconobbe in de Chirico il precursore del surrealismo.
Pertanto non è il sogno il tema dell’artista ma la magia che si innesca nella riflessione più profonda e che porta allo sbalordimento, allo sbigottimento, allo stupore. L’occhio non è lo specchio dell’anima ma quel senso che dalla visione porta ad una riflessione. Una riflessione che dall’artista passa all’osservatore dell’opera d’arte.
Le vedi camminare insieme
Nella pioggia
Renoir raffigura la vita moderna cogliendone un frammento: la pioggia ha sorpreso una folla di donne e bambini in un parco. La figura in primo piano, ben diversa dalle altre per l’abbigliamento meno elegante e la grande cesta al braccio, non possiede ne’ cappello ne’ ombrello. Un gentiluomo, tuttavia, molto solerte si sta avvicinando per porgerle riparo.
o sotto il sole
L’opera sembra una riflessione sull’età, sullo scorrere del tempo, sulla giovinezza e sulla vecchiaia.
La signora che legge è contrapposta ad una giovane in bikini che si sporge per prendere il sole. La grande casa sconfina con un lussureggiante parco. Interessante l’unica finestra di lato che ci permette di penetrare nel soggiorno. Un dipinto che sintetizza un frammento di vita, del tutto in contrapposizione dell’opera precedente: Hopper ha questa notevole capacità di far immaginare a ciascuno di noi una storia -triste, gotica, felice, drammatica- , senza nulla di evidente; togliendo ogni riferimento ai sentimenti ma palesando intimità senza spiegarle.