Demoni in arte

paola magni
9 min readJan 29, 2025

--

Robert Mapplethorpe Foundation, Autoritratto in veste di Pan, 1985

Mapplethorpe fu un fotografo contemporaneo -morì nel 1989- che rimase quasi sempre legato al bianco e nero usato non solo dal punto vista estetico, ma anche per sottolineare quel dualismo di bene e male o maschio e femmina.

Rappresentarsi con le corna affronta anche una seconda dicotomia in quanto concetti presenti sia nel mito greco che in quello biblico di angelo caduto, incarnando la divinità greca dell’edonismo e, contemporaneamente, il vizio del desiderio sessuale incontrollato condannato dalla religione.

La caduta degli angeli ribelli, 1725–1735. Francesco Bertos, Collezione Intesa Sanpaolo, Gallerie d’Italia-Vicenza

La splendida scultura piramidale è costruita in un unico pezzo di marmo. Al vertice l’Arcangelo Gabriele fa precipitare gli angeli ribelli.

particolare dell’Arcangelo

La complicatissima esecuzione plastica, sembra sfidare i limiti del materiale e della scultura stessa con tutte quelle figure che si muovono come dipinte.

particolare

Fu, quindi, ritenuta impossibile per l’umano e attirò l’attenzione dell’Inquisizione (1), tanto che fu denunciato di aver stretto un patto con il diavolo.

Satana scatena gli angeli ribelli,1808, William Blake, Victoria and Albert Museum Londra

William Blake, artista eclettico, poeta, incisore e pittore, associa la letteratura all’arte visiva, spesso con temi legati alla religione.

Nel 1803 fu commissionato a Blake un ciclo di illustrazioni , circa un centinaio, per la Sacra Bibbia e quattro illustrazioni furono proprio dedicate all’Apocalisse di San Giovanni.

Satana punisce Giobbe, 1826, William Blake, Tate Britain , Londra

Satana di Blake è sempre un michelangiolesco soggetto. come un eroe del male.

L’Angelo Caduto, 1868, Alexandre Cabanel, Museo Fabre, Montpellier

L’Angelo Caduto di Alexandre Cabanel viene rappresentato nel momento in cui cade a terra. Appare ancora dolorante, cercando di nascondere le lacrime sul suo viso con un vigoroso movimento delle braccia mentre gli occhi luminosi risaltano nel volto rosso di rabbia.

Il corpo michelangiolesco è di una perfezione classica mentre stringe le mani con impeto. Sembra che immagini di percuotere il cielo. La schiera celeste di angeli in alto sfumati nel cielo osservano, alcuni si consolano alzando le mani, per la perdita del loro fratello condannato.

Fontana dell’angelo caduto, Ricardo Bellver (scultura principale) e Francisco Jareño (piedistallo), 1885, Madrid

A Madrid, nel Parque del Retiro, si trova una fontana molto particolare: fuente del Angel Caido. Sulla sommità, infatti, Lucifero è nell’atto di precipitare.

Angelo caduto all’apice della fontana

Il volto ha un’espressione di sorpresa e paura con un la bocca atteggiata in un urlo d’ira. Ai suoi arti si stanno attorcigliando serpenti e, come nel gruppo scultoreo del Laocoonte, le membra reagiscono come a sciogliersi dalle spire.

Base ottagonale della fontana

Alla base della stele otto volti demoniaci spruzzano acqua.

La statua, in realtà fu prodotta in gesso nel 1877 e presentata dall’autore all’Esposizione Nazionale di Belle Arti, l’anno successivo venne presentata all’Esposizione Universale.

Una curiosità demoniaca è che la fontana si troverebbe a 666 metri sul livello del mare -di Alicante-

Il genio del male, o Lucifero, 1848, Guillaume Geefs, Cattedrale di San Paolo, Liegi

Lucifero è situato nella parte posteriore del pulpito della Cattedrale di Liegi. Il tema proposto allo scultore, infatti, era la Fede vincitrice sul Male.

L’angelo nel contesto posteriore del pulpito

Nonostante sia privo di piedi caprini o di corna, si evince la sua sconfitta dallo scettro spezzato, la corona tolta dal suo capo, il piede incatenato e una mela con cui corromperà il genere umano.

In realtà questa rappresentazione di un Lucifero aggrottato e incatenato negli inferi, racchiuso nella mandorla delle sue ali di pipistrello è una seconda versione.

Il genio del male, o Lucifero, 1842 Joseph Geefs, Museo delle Belle arti del Belgio

L’opera marmorea del fratello Joseph raffigurante Lucifero come uno splendido giovane con ali di pipistrello, venne installata nel 1843 . Nonostante l’innegabile ammirazione, iniziò a destare critiche a causa del fascino e bellezza, si affermò che se non fosse stato per le ali e il serpente attorcigliato avrebbe potuto essere scambiato per un Apollo. Le gambe divaricate, inoltre, sembravano proprio inopportune.

Tanto che la stampa locale cominciò ad affermare che le ragazze venivano distratte dalle preghiere per ammirare il giovane diavolo. La statua venne rimossa su ordine del Vescovo van Bommell e successivamente sostituita da quella di Guillaume.

Lucifero, 1890, Franz von Stuck, National Gallery di Sofia

Soggetto dell’opera è Lucifero seduto su un muretto, nudo, con le ali flosce e nere. L’espressione pensierosa e corrucciata fissa lo spettatore in modo inquietante con i suoi occhi gialli e magnetici che spiccano tra i colori tenebrosi. Al contempo sembra in agguato e pronto a spiccare in un assalto verso di noi.

Dunque, nell’arte romantica, moderna e contemporanea il demone risplende ancora di bellezza . Il male non lo ha ancora corrotto nel corpo e nel viso perché prevale l’idea che sia un angelo ribelle e quindi, è legato, se pur momentaneamente, alla perfezione data dal suo suo divino creatore.

Nella storia dell’arte si assiste alla rappresentazione di Satana nel Medioevo con una iconografia che rappresenta la sua bestiale deformità come analogia del Male. Se, infatti, in ambito paleocristiano, sono pochissime le sue raffigurazioni, è proprio durante l’epoca medioevale che si ha l’esigenza didattica di dare al peccato e al tentatore un aspetto deforme, al fine di sottolineare il male ed infondere paura.

Le tentazioni di Gesù nel deserto ,mosaico, XIII secolo, Basilica di San Marco, Venezia

Anche Gesù viene tentato dal seduttore maligno, nei quaranta giorni di penitenza e digiuno nel deserto.

Leggendo il mosaico da sinistra verso destra, troviamo Cristo seduto con i rotoli sacri mentre il diavolo porge le pietre e gli sussurra di trasformarli in pane. Ma Gesù risponde “Non di solo pane vive l’uomo”. Nel mezzo del mosaico troviamo il diavolo che tenta il Figlio del Divino a gettarsi dal punto più in alto del Tempio poichè suo Padre non lo avrebbe fatto cadere ma avrebbe inviato angeli a sostenerlo. Per finire, il demone propone di adorarlo al fine di avere tutta l’umanità ai suoi piedi. Gesù risponde ancora secondo il testo sacro “ Solo il Signore, Dio Tuo, adorerai, a Lui solo renderai culto”.

Il diavolo fallito nel suo intento ricade negli inferi.

Particolare della lunetta di Sant Foy, 1130 ca., Conque, Averyon

Satana viene rappresentato come un re degli inferi con elementi dentellati sul suo capo. Secondo l’iconografia che si affermerà sino al Rinascimento viene rappresentato in trono mentre sulle sue gambe si attorcigliano serpenti. I demoni suoi seguaci colpiscono i peccatori.

Il Diavolo e l’anticristo, mosaico parietale, XI-XIII secolo, Chiesa di Santa Maria Assunta, Torcello, Venezia

Nel mosaico piccoli demoni neri volano attorno ad un Satana gigantesco mentre tormentano i dannati. Il signore degli inferi è ancora umano e anziano con i capelli e la barba bianchi, mentre l’unico attributo alla bestia sono le unghie ad artiglio nelle mani e nei piedi. Il trono stesso è formato dalle spire di un serpente a due teste che sta divorando i dannati.

L’anticristo, nei testi dell’Apocalisse, sedurrà gli uomini con miracoli e predicando menzogne. Nelle vesti di un bambino sorride maligno ai fatti che stanno accadendo attorno a sè.

Tradimento di Giuda, 1306, Giotto, particolare delle Storie della Passione, Cappella degli Scrovegni, Padova

Il Vangelo di Luca recita che Satana entrò in Giuda Iscariota che andò dai sommi sacerdoti accordandosi per denari al fine di consegnare loro Gesù il Nazareno.

Giotto, nell’episodio, sembra proprio raccontare con le immagini il testo sacro rappresentando il tentatore come una ombra nera che si appropria del corpo e delle parole di Giuda tra i sacerdoti del Sinedrio.

Giuda impiccato, capitello del XII sec., Musee di Saint Lazare

Giuda, pentendosi di quello che aveva fatto, ritornò al Sinedrio e cercò di ridare i soldi che gli erano stati offerti per il suo tradimento. Non furono accettati e Giuda ormai in preda al rimorso e consapevole di non poter essere perdonato si suicida impiccandosi.

Ma nelle azioni di Giuda ci sono i diavoli che sembrano aver loro allestito il patibolo e averlo deliberatamente portato alla morte.

Tormenti di Sant’Antonio, 1487–1489, attribuito a Michelangelo, Kimbell Art Museum, Texas

L’opera si attribuisce ad un Michelangelo tredicenne e mostra sant’Antonio Abate mentre viene rapito e portato in alto dai demoni.

I diavoli sono figure grottesche: il corpo rosso bruno per evocare le fiamme infernali, peli irsuti per analogia alla bestie, corna caprine e ricurve, code e corpi deformi.

Il paesaggio, in parte fluviale e in parte pianeggiante è profondo e termina con una catena montuosa.

Decorazione musiva, Inferno, 1271–1290, Coppo di Marcovaldo, Battistero di San Giovanni, Firenze

Due raffigurazzioni di Satana che potrebbero coincidere coincidere con la descrizione di Dante sono quelle di Coppo di Marcovaldo e di Giotto.

Giudizio universale,1306, Giotto, Cappella degli Scrovegni, Padova

Dante descrive che Satana mangia e defeca per l’eternità i tre più grandi traditori: Giuda, Cassio e Bruto.

Antro diabolico, particolare del Giudizio Universale, 1536–1541, Michelangelo, Cappella Sistina, Roma

Questo particolare all’interno del Giudizio Universale di Michelangelo, si trova proprio al centro del grandioso affresco

Giudizio Universale, 1536–1541, Michelangelo, Cappella Sistina, Roma

Praticamente corrispondente all’impetuoso gesto di Cristo nel determinare la divisione fra dannati e beati.

Predica e fatti dell’anticristo, 1499–1502, Luca Signorelli, Cappella di San Brizio, Duomo di Orvieto

L’affresco è un caso unico di rappresentazione nell’arte italiana, e in chiave monumentale, della leggenda dell’Anticristo.

particolare, anticristo e demone

L’anticristo si trova al centro dell’affresco. Si erge sopra un piedistallo mentre ascolta i suggerimenti di un nudo e vigoroso demone. Si noti come il braccio del demone entri nel mantello dell’anticristo.

particolare

Come nella “Scuola di Atene” di Raffaello, Signorelli si autoritrae insieme al Beato Angelico sulla sinistra mentre osservano l’orrore del male delle nefandezze che si stanno compiendo.

lunetta destra, 1499–1502, Luca Signorelli, Cappella di San Brizio, Duomo di Orvieto

E’ una rappresentazione caotica che nella moltitudine dei personaggi fa aumentare un senso claustrofobico di orrore. I diavoli si dedicano a torturare i dannati con ghigni derisori.

particolare

Signorelli si dipinse come un demone blu con un corno che afferra una donna nuda che pare proprio essere la stessa che vola sul dorso di un demone alato.

particolare

Forse un atto di autocondanna per essere stato l’amante della giovane.

La lampada del diavolo, 1798, Francisco Goya, National Gallery, Londra

Non c’è stato un artista che, come Goya, abbia potuto rappresentare le superstizioni umane date dal “sonno della Ragione”. In quest’opera narra di un sacerdote, Don Claudio, a cui venne fatto credere di essere vittima di un maleficio diabolico e che la sua vita sarebbe finita se si fosse spenta la candela della sua camera da letto.

Ecco dunque il sacerdote che si appresta nel rinfocolare di cera e stoppino la candela con paura, mentre il diavolo si manifesta nell’oscurità sorreggendo quasi la lucerna. I cavalli che scalpitano nell’ombra alludono alla stoltezza.

Il sabba delle streghe, 1821–1823, Francisco Goya, Museo del Prado, Madrid

Tantissime donne, disposte a cerchio, sembrano rapite da un gigantesco caprone nero, incarnazione di Satana. In questo gruppo di streghe vi è tutta la critica di Goya rivolta sia alla disumanizzazione della folla o del gruppo, in cui si perde la propria individualità per assoggettarsi alla dinamica del grottesco, acefalo e acritico “gruppo”.

Angelo e diavolo di Olivieri Toscani, 1991

Per finire una bellissima immagine di Oliviero Toscani. Il tema, naturalmente, del grande artista scomparso recentemente, è la lotta contro il razzismo.

Chi può essere il demone fra i due bambini bellissimi ….

(1) L’Inquisizione in Italia fu fondata dopo la “controriforma” e si denominò “Inquisizione romana” e resistette sino a quando si perse il potere temporale papale e Roma fu annessa al Regno d’Italia nel 1870.

Scrivo un link per chi fosse interessato ad approfondire l’origine e la forma dei mostruosi GARGOYLE, in particolare a Milano

la Repubblica

https://milano.repubblica.it

13 mar 2016 — Milano, i 96 diavoli del Duomo alla ribalta: un

--

--

No responses yet