Esotico

paola magni
5 min readOct 26, 2020

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Il Giappone con gli occhi dell’occidente

Sul finire dell’Ottocento la scoperta delle arti decorative giapponesi diede un nuovo impulso all’arte europea e americana attraverso più essenziali norme compositive fatte di sintesi e colori luminosi.

La giapponese al bagno,1864,James Tissot,Musée des Beaux-Arts, Digione

Questo dipinto fu il primo ed unico nudo eseguito da Tissot. Nella sua forzata idealizzazione femminile, senza alcun dubbio europea, l’attenzione è rivolta al kimono slacciato che ella indossa, all’inquadratura fotografica della casa tradizionale in legno, dei fiori lunghi e delicati ai piedi.

Il vaso giapponese, 1870, ,James Tissot, Collezione privata

Una seconda immagine di Tissot dove il tema giapponese è stato ripreso con distacco attraverso una rappresentazione “espositiva”. Una sorta di vetrina con oggetti, abiti e acconciature, come se il Giappone fosse un posto turistico e poi ritornare alla propria abitazione.

Camille Monet con costume giapponese, 1876,Claude Monet,Museum of Fine Arts,Boston

Ispirato alle stampe giapponesi il dipinto esplicita il crescente interesse europeo per l’Estremo Oriente. L’assenza di prospettiva,il taglio quasi fotografico e la tendenza decorativa con i tipici ventagli sono gli elementi innovativi del dipinto.

Il ponte giapponese,1899 , Claude Monet, Museum of Arte N.Y.

Oltre ad apprezzare e collezionare opere , Monet coltivò interesse anche per la cultura e le tradizioni giapponesi, tanto da ricreare un giardino di ispirazione nipponica davanti a casa sua, occupandosi personalmente della progettazione prima e successivamente facendolo diventare il soggetto di molteplici famose opere pittoriche

Susino in fiore,1887, Vincent Van Gogh, Van Gogh Museum, Amsterdam

Nel 1887 Vincent viveva a Parigi ed ebbe la possibilità di poter vivere la diffusione dell’arte giapponese, diventando egli stesso un collezionista di stampe. Van Gogh reinterpreta l’albero di prugne disegnato da Utagawa Hiroshige con colori più vivi e un tratto meno preciso.

Il giardino dei prugni di Kameido,1857, stampa di Utagawa Hiroshige
Ramo di mandorlo fiorito,1890,Vincent van Gogh,Van Gogh Museum,Amsterdam

Nella tela è evidente l’influenza dell’arte giapponese nell’Europa nella seconda metà del XIX secolo. Il dipinto è dedicato alla nascita del nipote Vincent, figlio del fratello Theo.

Ritratto dei figli del pittore su un divano giapponese, 1874,Mariano Fortuny, Madrid, Museo Nacional del Prado

Figlio d’arte, il padre anche lui pittore, dipinge con delicati colori pastello l’ambiente e inserisce i figli su un lungo divano, fra tessuti e cuscini orientali.

Signora con ventaglio,1917/1918,Gustav Klimt, Leopold Museum, Vienna

Signora con ventaglio o Donna con ventaglio è una delle ultime opere di Klimt, infatti nel 1918, Gustav Klimt venne colpito da un ictus e morì alcuni mesi dopo. Le ultime opere di Kimt oltre all’influenza giapponese risentono del linguaggio dei Fauves e le minuzie decorative dorate, spesso geometriche, vengono sostituite da forme naturalistiche con contorni meno precisi ma di grande ricchezza cromatica.

Capriccio in porpora ed oro, 1884,James Abbott McNeill Whistler,Freer Gallery of Art, Waschington

Oltre a inserire oggetti giapponesi nei suoi dipinti, l’artista dipinge alcuni quadri con modelle in kimono. Nel “capriccio” mostra la donna intenta ad osservare stampe di Andò Hiroshige.

Notturno in blu e oro ‑ Il vecchio ponte di Battersea,1872–1875 ,James Abbott McNeill Whistler.Tate Britain di Londra e a destra la stampa Bamboo Yards, 1857, Utagawa Hiroshige,Brooklyn Museum

La composizione del dipinto è lineare e geometrica data dalla suddivisione della tela in una grande linea verticale a sinistra e orizzontale nella parte superiore, risulta evidente l’influenza delle stampe giapponesi.

Come nella stampa di Utagawa Hiroshige le tonalità cromatiche sono essenziali e comprendono il blu e le sue diverse varianti. Il tenue loro dei fuochi d’artificio, delle luci in lontananza e la loro riflessione nelle acque del Tamigi sono tratte dalle lampade sul ponte della stampa.

La lettera, Mary Cassat, 1890–1891. The Art Institute of Chigago

Mary Cassat si avvicina alle stampe giapponesi attraverso una immagine senza profondità.

La stanza gialla, 1905, Frederick Carl Frieseke, Museum of Fine Art, Boston

Il pittore interpreta lo stile esotico con un luminoso giallo, quasi una illuminazione solare nella stanza e accenna appena ad una certa tridimensionalità.

Il kimono color arancio,1883–1884, Giuseppe De Nittis, Collezione Privata

Giuseppe De Nittis, pugliese, fu il pittore della vita moderna esaltatando nei suoi dipinti il vivere borghese dei salotti parigini. Nell’opera il kimono color arancio mostra l’influenza degli impressionisti e la resa della luce artificiali.

La giapponese (il Kimono),1919, Anselmo Bucci, Matteo Mapelli Galleria Antologia Monza

Ben lontana dall’impressionismo di De Nittis l’opera di Anselmo Bucci. Splendida rappresentazione di un artista che dopo aver trascorso e conosciuto le avanguardie sta tornando a uno stile moderno ma classicista, bidimensionale e sintetico e che, attraverso il porpora dominante, rimanda immediatamente alla laccatura dei mobili giapponesi.

Pavone con quattro ciliegie, 1929, Carl Moser

Morto in povertà, l’artista è stato riscoperto solo negli anni Settanta. Lo sile essenziale e i colori luminosi sono l’essenza estetica che è ripresa dalle stampe giapponesi.

PUCCINI

L’opera di Puccini fu rappresentata per la prima volta alla Scala di Milano il 17 febbraio 1904. Puccini era afffascinato dal soggetto esotico e della geisha sedotta, abbandonata e poi suicida. Per musicare il dramma si documentò sulle musiche sugli usi e sui costumi del Giappone avvalendosi della collaborazione di Sada Yakko, una famosa attrice, e della moglie dell’ambasciatore giapponese in Italia.

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