Fontane e miti

paola magni
5 min readJan 17, 2022

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L’acqua è stata un elemento indispensabile per ogni forma di vita e, spesso, nei miti anche la forza della distruzione come nel diluvio universale. Le prime civiltà si formano sui fiumi che servono proprio all’irrigazione, all’allevamento ma anche per lo sviluppo sociale e culturale, in quanto vie per spostamenti e collegamenti.

Le fontane nacquero proprio nelle prime città per la distribuzione dell’acqua ma quasi subito si ornarono di opere d’arte al fine di sottolineare la loro simbologia di vita.

Dettaglio fonte della giovinezza, 1546, Lucas Cranach il Vecchio, Gemäldegalerie der Staatlichen Museen zu Berlin

Nella mitologia classica e poi medioevale spesso si incontra la miracolosa fonte che guarisce dai mali e ringiovanisce.

Madonna e Santi nel giardino del Paradiso, 1410–1420, Maestro dell’Alto Reno, Städelsches Kunstinstitut und Städtische Galerie

Nell’ambito cristiano la fontana ricorda la fonte battesimale e prende il nome di hortus conclusus il giardino sacro -dei conventi- dove sempre vi è un pozzo o una piccola fontana.

Fontana del Tritone, 1642–1643, Gian Lorenzo Bernini, Roma, Piazza Barberini

La fontana del Tritone commissionata a Bernini dal pontefice Urbano III Barberini è una fra le più famose della capitale. Il Tritone è una divinità del mare, figlio di Nettuno, rappresenta simbolicamente i moti del mare che può agitare -o calmare- suonando il corno di una conchiglia.

La divinità minore è seduta su una conchiglia aperta che simboleggia la Vita, la nascita e la rinascita.

La conchiglia è portata da quattro delfini che, intrecciati,consentono la visione delle chiavi, del copricapo papale e delle tre api dello stemma araldico dei Barberini.

Il Tritone soffia nel corno di conchiglia da cui spruzza l’acqua.

Secondo Ovidio il Tritone annunciava l’arrivo degli dei, la fontana dunque simboleggia la fama e la magnificenza dei Barberini.

Fontana dei quattro fiumi, 1648–1651, Gian Lorenzo Bernini, Roma, Piazza Navona

La fontana si presenta come una scogliera, che sorregge l’obelisco di granito.

L’obelisco è l’imitazione romana di uno egizio, rinvenuto nella prima metà del ‘600 nel circo Massenzio.

Ai quattro angoli della scogliera sono collocate le statue dei quattro fiumi che rappresentano i continenti allora conosciuti.

Rio della Plata

Rio della Plata — per l’America- è personificato da un uomo che guarda verso l’obelisco, con un braccio sollevato come ripararsi dal sole o da una violenza. Alcuni sostengono che la gestualità sia associata alla sottomissione in quanto era appena stato conquistato dagli europei. La statua fu eseguita da Francesco Baratta.

Il Nilo per l’Africa viene scolpito da Antonio Fancelli. L’uomo ha la testa velata per rappresentare le sua sorgente non ancora svelata.

Il Gange per l’Asia, di Claude Poussin, è un uomo austero anziano e possente. Rappresenta la sacralità, l’antichità della civiltà del continente.

Il Danubio per l’Europa di Antonio Raggi si presenta con un avvitamento atto ad indicare lo stemma della famiglia Pamphili, per rappresentare il potere sul continente del papa Innocenzo X.

Sullo stemma vi è una colomba che, nel becco, tiene un ramoscello d’ulivo e tre sormontata da tre gigli. Il tutto racchiuso da due cornucopie e culminato dalle chiavi e dalla tiara.

Fontana di Trevi, 1732–1762, Nicola Salvi, Roma

Nicola Salvi è un famoso architetto e scenografo e realizza una vera meraviglia. Il progetto inizia per volontà di Urbano III e Bernini pianifica una fontana addossata agli edifici e inglobata nel palazzo Poli.

In realtà, la sua realizzazione si deve a Clemente XII un secolo dopo. Salvi progetta la fontana come un arco di trionfo di ordine gigante.

Dalla enorme nicchia, esce Oceano a bordo di un carro trainato da cavalli alati che vengono governati dai rispettivi tritoni.

La simbologia è diretta al dominio del dio sulle acque.

Il tritone alla destra suona il corno di conchiglia annunciando l’arrivo di Oceano.

Il tritone alla sinistra è teso, invece, nello sforzo di trattenere il cavallo.

Particolare bassorilievo sotto il cornicione a sinistra

I due bassorilievi raccontano la storia della costruzione dell’acquedotto da parte di Agrippa: la scoperta delle fonti

Particolare bassorilievo sotto il cornicione a destra

e la leggenda della fanciulla che mostrò ai soldati la piccola fonte. Venne chiamata acqua Vergine proprio per ricordare l’episodio.

Sulla balaustra vi sono quattro statue allegoriche che rimandano ai benefici dell’acqua. Alcuni, invece, intravedono le quattro stagioni.

Ai lati di Oceano due fanciulle personificano la Salute e l’Abbondanza.

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