#IOSTOACASA

paola magni
2 min readMar 14, 2020

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Chi meglio di Edwad Hopper ha descritto le metropoli metafisiche, la solitudine delle strade e le case disturbanti?

La collina del faro, 1927, Edward Hopper, Museum of Art, Dallas

La solidità dell’immagine viene data dalle ombre decise e dal cielo cobalto che chiude la vista ad un mare che percepiamo ma ci è preclusa la sua vista.

Casa vicino alla ferrovia,1925, Edward Hopper, The Museum of art, New York

In primo piano la lunga fila del binario fa percepire l’eclettico stile della casa fuori luogo. L’assenza delle figure umane viene sottolineata dalla mancanza di una porta di ingresso e dalle vetrate vuote, deserte, polverose.

Domenica, 1926, Edward Hopper,The Philipps Coletion, Washington

Il quotidiano diventa la riflessione della solitudine e dell’estraneità dell’uomo nella città.

Sole del Mattino, 1952, Edward Hopper, Columbus Museum of Art, Ohio

Alfred Hitchcock è stato un grande ammiratore dell’artista e alcune sue opere sono state spunto nei fim La finestra sul cortile e, naturalmente, Psycho.

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