La Pietà Vaticana

paola magni
2 min readApr 9, 2020

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“…certo è un miracolo, che un sasso da principio senza forma nessuna, si sia mai ridotto a questa perfezione che la natura a fatica suol formare nella carne..” Vasari

Pietà vaticana,1497–1499, Michelangelo Buonarroti, basilica di San Pietro in Vaticano

Quando fu esposta per la prima volta molti si interrogarono sull’autore di questa opera. Michelangelo, che ascoltava nascosto, secondo il Vasari, di notte, scolpì sulla fascia della Vergine il proprio nome.

particoare della fascia e della firma

La fascia sulla veste di Maria riporta la dicitura in latino MICHEL.A[N]GELVS BONAROTVS FLORENT[INVS] FACIEBAT (‘Lo fece il fiorentino Michelangelo Buonarroti’).

particolare del volto di Maria

La scelta di rappresentare la Vergine con un giovanissimo e dolcissimo volto adolescenziale fu, per Michelangelo, una scelta puramente teologica. Alladendo alla bellezza della Vergine spirituale vuole sottolineare che è incorruttibile nelle carni poichè Immacolata Concezione.

D’altro canto anche Dante allude a Maria come “figlia di suo figlio” nel Paradiso al Canto XXXIII, sottolineando la natura umana della Vergine e divina quella di Gesù.

particoare della bocca del Cristo

Lo storico dell’arte Marco Bussagli ha scritto un libro, I denti di Michelangelo (Medusa, 2014), dove descrive che il Cristo ha cinque incisivi. L’anomalia -dell’arcata superiore dei denti- ,già conosciuta in trattati medici coevi o addirittura precedenti a Michelangelo, era nota come mesiodens.

In Pratica Maior di Michele Savonarola si parla del mesiodens enumerandolo tra i «dentes dictos bastardi sic dicti», i cosiddetti denti bastardi.

Michelangelo ha inteso mettere un “dente bastardo” sicuramente per alludere all’agnello che lava i peccati del mondo: il dente in più è quello del peccato che porta via con sè con il suo sacrificio.

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