Malattia e arte

L’arte ai tempi del virus

paola magni
3 min readMar 9, 2020
Il malato, XVII secolo, Wolfgang Heimbach Kunsthalle, Amburgo

L’artista tedesco, influenzato dalla pittura olandese, indaga nei particolari della stanza e negli affetti, dalla cura della mogie alla vicinanza della figlia, mentre una domestica sta cambiando la biancheria del letto.

Sicuramente il dipinto ha un carattere morale: l’importanza di prendersi cura l’uno dell’altro.

Il bambino malato, 1660–1665, Gabriel Metsu, Rijksmuseum Amsterdam

Pittore di scene di genere Metsu fu spesso paragonato, credo ingiustamente, a Vermeer. Metsu non critallizza l’opera ma, anzi, sottolinea gli affetti e il dolore, attraverso la posa della madre che amorevolmente accudisce il piccolo malato.

Autoritratto con il dottor Arietta, 1820, Fracisco Goya,Minneapolis Institute of Arts, Minneapolis, USA

Nel dipinto il pittore è seduto mentre il medico lo sorregge e lo invita a bere un farmaco .Dalla penombra nerastra dello sfondo sembrano apparire alcuni visi di anziane donne, figure funerarie che,secondo alcuni critici, simboleggerebbero le tre Parche.

L’improvvisato ospedale, 1865,Jean Frederic Bazille, Musee d’Orsay

Questa tela raffigura Claude Monet costretto a letto per una ferita alla gamba ed è stato dipinto nell’estate del 1865 da Bazille che divide la sua bottega con Monet. La luce filtrata restituisce all’osservatore innumerevoli dettagli dell’interno come la consistenza materica degli oggetti e dei tessuti.

I dipinti di Morbelli propongono tematiche veriste: prostitute, poveri, disagiati che sono i protagonisti dei suoi dipinti. Uno dei temi principali è la conseguenza dell’industrializzazione con la frantumazione della famiglia e l’abbandono dei vecchi, coloro che hanno perso la funzione di saggi della società patriarcale contadina.

Angelo Morbelli, Giorno di festa al Pio Albergo Trivulzio, 1892, Olio su tela, Parigi, Musée d’Orsay

Morbelli interpreta la vecchiaia come malattia incurabile e la conseguente emarginazione di chi ne è affetto.

Bambino malato, 1889–93, Medardo Rosso, Galleria Nazionale, Roma.

Il viso del bambino emerge dalla materia informe e, grazie all’azione della luce senza forti elementi chiaroscurali, si scorgono lineamenti delicati e fragili sottolineati dall’angolazione del collo che fatica a reggersi ma sembra appoggiarsi ad una figura, presumibilmente la madre.

Autoritratto con l’influenza spagnola,1919, Edvard Munch, Galleria Nazionale, Oslo

La “febbre spagnola” é ancor oggi ricordata come la più grave epidemia di influenza . Ebbe inizio nel 1917 e terminò nel 1919 con dati di mortalità elevatissimi. Munch si ritrae con la bocca aperta come a gridare la propria ribellione verso la malattia.

ll bambino malato . Autoritratto, 1923, Salvador Dali,Salvador Dalí Museum di St. Petersburg (Florida)

Dalì si dipinge pallido con lunghe dita scheletriche e in diagonale descrive sinteticamente l’uccello in gabbia quasi a simboleggiare la mancanza di quella libertà dell’essere pienamente sé stesso. Non ancora maturo, il diciannovenne Dalì, in questo dipinto accosta due stili artistici: dalla scomposizione dei colori tipici del Pointillisme, ai colori audaci del Fauvismo.

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