Musica e arte visiva

paola magni
7 min readDec 13, 2023

--

affresco sulla parete destra della Tomba dei Leopardi, 470 a.C., Necropoli etrusca, Tarquinia

La musica è antichissima. Studiosi di antropologia hanno addirittura teorizzato che il suono, considerato come emissione consapevole sia vocale o strumentale, sia ancestrale, forse più del linguaggio.

Nell’antica Grecia la “mousikè” derivava dalle parola “muse”, ovvero tutto ciò che riguarda le muse. In questo senso, la musica abbracciava concetti molto più ampi come la poesia, la danza, la tragedia, la commedia.

Come oggi la musica era indispensabile per inserirci in una atmosfera particolare delle emozioni, come la felicità, la malinconia, il dolore…

Proviamo, infatti, a pensare di guardare un lungometraggio, o anche solo una pubblicità, senza l’accompagnamento della musica. Ne saremo sorpresi e, molto probabilmente, non entreremo nell’atmosfera che si è voluta creare.

Platone (Atene, 428/427 a.C. — Atene, 348/347 a.C.) Copia romana, , Gipsoteca di Monaco di Baviera.

Filosofi come Platone e Aristotele ritenevano la musica necessaria all’educazione.

Pitagora Copia romana del I secolo a.C. di originale greco conservata nei Musei Capitolini di Roma

Pitagora, infine, teorizzò la musica stessa legata alla matematica e al movimento degli astri.

Nel medioevo, la musica e la sua allegorica rappresentazione in pittura simboleggiava l’armonia del creato e, quindi, la sua origine divina.

Musica, 1407–1410, Bottega di Gentile da Fabriano, Palazzo Trinci, Foligno

La donna seduta, la personificazione della musica, sta percuotendo con una bacchetta le campane allineate. Il concetto dell’”Harmonia Mundi”-ovvero l’armonica creazione cosmica già nel pensiero greco- fu traslata nell’ambito cristiano da Sant’Agostino e Boezio, come analogia del rapporto equilibrato e simmetrico fra Dio e tutte le cose da lui create.

Sant’Agostino, inoltre, vede nell’ascolto o nella produzione musicale una motivata e commossa partecipazione alla liturgia religiosa.

Allegoria della musica, 1496–1498, Robinet Testard, Biblioteca Nazionale, Parigi

Su un trono da cui spuntano due cigni- associati arcaicamente alla musica per la loro eleganza- siede suonando un salterio, la personificazione della musica. Le fanno da ali un’arpa e un organo . Sullo sfondo cantori, cornamusa e tamburello.

Allegoria della musica, 1522, Dosso Dossi, Museo Horne, Firenze

Illuminato da un piccolo putto, Tubal-cain batte il tempo con due differenti martelli. Tubal-cain, il discendente di Caino, è paragonabile a Vulcano, a cui si deve l’invenzione della lavorazione dei metalli.

Tuttavia, Dossi, inserisce le due figure femminili nude che rappresentano la bellezza. Dunque, la musica è ritmo equilibrato basato su principi matematici e scientifici, ma deve essere sostenuta da una buona vocalità e illuminata dalla padronanza tecnica (canoni enigmatici a figure geometriche).

Un’altra interpretazione narra che Tubal-cain sta forgiando le note musicali battendo sull’incudine e al suo fianco le donne sono la rappresentazione della Musica Sacra -quella completamente nuda- e Musica Profana (con ciabattine infradito!)

Allegory of Musica, 1649, Laurent del La Hyre, Metropolitan Museum New York

La superficie pittorica è quasi completamente occupata dalla donna e dal suo voluminoso drappeggio rosso. Come metafora dell’armonia, la Musica sta accordando lo strumento e un uccello canoro -in corrispondenza della sua spalla- intona una melodia. Il canto dell’uccello è, però, senza alcuna base teorica e si contrappone agli spartiti e alla tecnica sul tavolo.

Concerto ( I musici) , 1597, Caravaggio, Metropolitan Museum of Art di New York

L’opera fu commissionato dal cardinale Francesco Maria Del Monte, che desiderava un dipinto che potesse rappresentare il clima culturale di corte.

Caravaggio trasporta il “concerto” in una atmosfera quasi pagana.

e, nell’ombra dello sfondo riappare quasi il fanciullo dell’Amor Vincitore.

Amor Vincit Omnia, 1602-1603, Caravaggio Gemäldegalerie, Berlino

Anche in quest’opera vi sono strumenti e spartiti musicali, accatastati , forse rotti vicino ad una armatura. Molto probabilmente, Caravaggio ha illustrato gli interessi del committente, stratega nella battaglie e amante della musica.

Tornando al “Concerto” invece, un violino che appare casualmente dimenticato sopra ad alcuni spartiti, è in primo piano.

Caravaggio vuole, forse, alludere all’osservatore,che in un momento di pausa abbia appoggiato lo strumento per guardare la scena, facendolo partecipe del concerto.

Suonatore di liuto, 1595–1597, Caravaggio, Ermitage, San Pietroburgo

Il fanciullo ha le labbra che su stanno schiudendo, come ad accompagnare le note dello strumento con la propria voce.

Alcuni ritengono che sia il pittore siciliano Mario Minniti, amico di scorribande, e forse amante, di Caravaggio. Ritratto nel ragazzo con il canestro di frutta

Fanciullo con canestra di frutta, 1593–1595, Caravaggio, Galleria Borghese, Roma

Altri, invece, vedono il ritratto del castrato spagnolo Pedro Montoya,

Ragazzo che monda un frutto, 1592–1593, Caravaggio, Collezione Longhi a Firenze

presumibilmente modello nel ragazzo che monda il frutto, che in quegli anni era cantore nella Cappella Sistina.

Lezione di Music, 1662 circa, Jan Vermeer, St. James’s Palace, Londra

Osservando il dipinto notiamo un’iscrizione sullo strumento: “la Musica è la compagna della gioia, la medicina del dolore”.

particolare

In alto, riflessa nello specchio, la fanciulla che sta suonando.

particolare

In realtà, come sempre, Vermeer ci immerge nell’interno domestico quieto, una istantanea fermata nel tempo. La prospettiva profonda ci rende spettatori ma non degli intrusi: l’artista ha voluto metterci a una distanza tale da non interferire nel dialogo muto fra la giovane, l’uomo e la musica.

Vedova romana, 1874, Dante Gabriel Rossetti, Museo de Arte de Ponce, Puerto Rico

La donna suona contemporaneamente due strumenti: la lira e la cetra. I due strumenti rappresentano la “concordia” nel matrimonio che gli sposi hanno voluto mantenere durante la convivenza. Le rose che ornano l’arpa e il basamento dell’urna sono riconducibili al rito dei “rosaria”, feste romane in onore dei defunti dove si usavano corone di rose per ornare le tombe.

Il Violinista , 1912–1913, Marc Chagall, Stedelijk Museum, Amsterdam

Chagall introdusse nelle sue opere i temi legati all’ebraismo, in particolare la tradizione chassidica. Rispetto alla corrente colta talmudica, la mistica chassidica si basava in una spiritualità accessibile alla gente comune. Infatti, tutti e tutto degli aspetti della vita quotidiana sono valorizzati in quanto la presenza e la volontà di Dio si rivelano in essi, come il canto, il ballo e il suono del violino. Per Chagall il violino, che appare ripetutamente nelle sue opere, non è uno strumento musicale (musica klezmer), ma rappresenta il mezzo per incontrare Dio.

Il violinista si innalza nell’ambiente uranico, avvicinandosi a Dio, lasciando la Terra.

Allegro violinista con bicchiere, 1623, Gerrit van Honthorst, Rijksmuseum Amsterdam

Molto meno mistico e spirituale, rispetto all’opera di Chagall, l’opera barocca. In realtà, il violino acquista una simbologia negativa nelle allegorie sulla temperanza o sull’amore, in quanto diventa emblema di vizi carnali. E qui mi riporta al violino abbandonato da Caravaggio in primo piano: quale messaggio vuole mandarci?

particolare pannello di destra del “Giardino delle delizie”, 1480–1505, Hieronymus Bosch, Museo del Prado, Madrid

E nel pannello di destra del “giardino delle delizie” Bosch inventa tutte le pene dei peccatori che aveva illustrato nel riquadro centrale. Qui il violino e altri strumenti musicali diventano il luogo di tortura infinita.

Curiosando su internet ho recentemente scoperto che una blogger statunitense ha riprodotto in suono le note tatuate sul posteriore del dannato che giace sotto il violino. Lo spartito è stato scritto dalla creatura mostruosa in rosa. Pare che la melodia prodotta sia degna di un film horror gotico! (1)

Riposo durante la fuga in Egitto, 1597, Caravaggio, Galleria Doria Pamphilj di Roma

Mentre Maria e il Bambino dormono, San Giuseppe mostra uno spartito musicale a un bellissimo angelo,che sta suonando un violino secondo le note impresse. Nel 1983 è stata individuata la composizione. Si tratta dell’opera del fiammingo Noel Bauldewijn (1480–1529), che la compose ispirandosi al Canto dei Cantici “Quam pulchra es” nel 1519, stampato a Roma nel 1526. (2)

Ricapitolando la simbologia della musica nell’arte visiva avrebbe i seguenti messaggi:

  • equilibrio ed armonia Creato
  • rapporto fra il Divino e le sue creature
  • la concordia coniugale o l’armonia dell’amicizia
  • la bellezza e l’armonia non può esistere senza lo studio, la scienza, la tecnica
  • la gioia della musica come consolazione e ricordo
  • la negatività attraverso la mancanza di moderazione

(1) per chi volesse ascoltare la melodia riprodotta:https://www.notetralerighe.it › notizie-curiosità-eventi

(2) www.youtube.com › watch

--

--

No responses yet